Aaah..ho capito…vuoi fare i video tutorial di fitness…fico!
Il titolo e l’immagine sono volutamente provocatorie ovvio. Il Maestro (Woody Allen) non ha mai detto una cosa del genere ma la sua espressione… fantastica.
Quindi ho pensato di fare un Video-Tutorial per spiegare come si fanno i Video-Tutorial…non è vero, scherzo.
Ma ho comunque provato ad immaginare il grande regista, scrittore, sceneggiatore, autore mentre si lancia (vestito di tutto punto con abiti tecnici) nello spiegare come effettuare una sessione di allenamento in palestra o a casa (chiedo scusa a lui e ed a tutti voi per l’indelebile immagine). Le inquadrature, il montaggio, i testi sarebbero fantastici…però…
Con tutto il rispetto ma soprattutto il timore che possa fulminarmi con qualcuna delle sue battute più pungenti, gli direi,” maestro… credo che, se proprio sente la necessità di lanciarsi in questo settore, di dover rivedere qualcosa nell’esposizione dei contenuti tecnici…”.
Insomma, l’utilizzo di questa grottesca metafora serve solo per riflettere sull’importanza di alcuni passaggi nel momento in cui ci proponiamo in un settore che non è di nostra stretta competenza.
Mi rendo perfettamente conto che la necessità del momento ci impone di adattare la proposta verso il nostro pubblico ma, e non me ne voglia nessuno, così rischiamo di renderci grotteschi e di impoverire un’idea dettata dalla voglia di essere utili.
Ulteriore doverosa premessa, non sono un videomaker ne ho studiato per diventare regista (infatti preferisco scrivere) e quindi parlerò solo di quelli che, secondo il mio personalissimo parere e mettendomi nei panni di un cliente, potrebbero essere alcuni accorgimenti da non dimenticare mai per essere efficaci nelle proposte. Questo vale sia per i trainer che per i club che intendono offrire questo tipo di servizio.
Prima cosa bisogna rispondere a due domande: “perché lo facciamo?” e “a chi ci rivolgiamo?”.
Vogliamo diffondere un messaggio che metta in condizione chiunque di potersi allenare? Bene! Allora dobbiamo proporre cose molto semplici, sicure e facili da poter seguire. In questo caso vanno bene le pagine personali di Facebook e IGTV (Instagram).
Cosa diversa è rivolgersi ai propri clienti o quelli del centro dove si lavora. In quel caso il mio consiglio è quello di invitare queste persone a registrarsi su un proprio gruppo privato su Facebook o canale YouTube. Con loro e, per loro, a quel punto sarà più facile sviluppare programmi sofisticati e mirati. Utilizzare la piattaforma giusta pone/impone di comunicare nel modo più opportuno ed efficace possibile, consente di avere più tempo a disposizione (es. YouTube vs Instagram) o addirittura di accompagnare il video con dei contenuti scritti.
Prima di iniziare a registrare ma soprattutto se si vuole tenere una “diretta”, è sempre opportuno realizzare una scaletta degli argomenti che saranno affrontati, scriverla e tenerla bene in vista. In questo modo quando si inizierà, i contenuti saranno esposti in modo efficace, chiaro e con i tempi giusti.
Un esempio di scaletta? I Saluti; l’Obiettivo (a cosa mira la sessione); Quanto durerà; Come e cosa faremo (in che modo si raggiungerà l’obiettivo); Alternative (per esempio cosa fare per modificare l’esercizio che non riesce).
Riempire le singole voci e poi iniziare rispettando i tempi durante la registrazione.
Per far sì di essere ben compresi due cose devono essere ben gestite, l’audio e l’inquadratura.
Se non si è in possesso di un microfono semiprofessionale o addirittura migliore, si dovrà per forza di cose registrate direttamente dal cellulare e diventerà obbligatorio eseguire dei test audio.
Per farlo in modo semplice bisogna posizionare il telefono nel punto dal quale si vuole effettuare la ripresa, mettersi nella posizione scelta e registrare qualche secondo di “azione” mentre si parla. Solo così si avrà un’idea della qualità dell’audio riprodotto.
Assicurarsi che non ci siano rumori di sottofondo sia domestici o di altra provenienza.
Va bene che è una condizione casalinga ma sentire bambini che urlano, cani che abbaiano o padelle che sbattono di là in cucina mentre si spiega uno squat ben fatto, non è che sia il massimo della bellezza.
Anche la musica può disturbare. Nelle “dirette” spesso diventa un grande problema.
Assicurarsi sempre che voce e musica siano ben bilanciate e ricordarsi che entrambi entrano insieme nel microfono del cellulare che non è pensato per fare questo.
Conviene a quel punto fare la lezione con la musica di sottofondo a basso volume e poi effettuare un secondo montaggio dove si andrà a sovrapporre la stessa musica con un volume ben bilanciato alla voce (il web è pieno di semplicissime App che lo fanno).
In termini di comunicazione mi preme ricordare che “tutto è comunicazione”. Non solo “cosa diciamo” ma anche il “come lo diciamo” e soprattutto “cosa facciamo” mentre parliamo.
Evitare di parlare troppo o troppo poco, eliminare ogni inflessione dialettale, utilizzare termini appropriati ed adeguare il tutto al target al quale si è scelto di rivolgersi (generico o clienti propri), diventano accorgimenti indispensabili.
Quindi a corredo di “ciò che si dice”, va sempre coordinato il “come”, il “cosa fare” e anche il “dove” si dice, ovvero il contesto all’interno del quale parliamo.
Veniamo quindi al contesto scenico.
L’ideale sarebbe quello di allestire, per quanto realizzabile, un’ambientazione il più neutrale possibile. Niente mobili vecchi! Nessun divano consumato dalla vita! No ai panni appoggiati sulle sedie! Nessuna finestra o specchio, riflettono la figlioletta che va in bagno e lascia la porta aperta! Nemmeno i quadri con la cornice di nonna…No! No! E ancora no!
Un fondo che sia il più possibile neutro, un tappetino, eventualmente i piccoli attrezzi come fit-ball o pesetti, una parete attrezzata per chi ce l’ha, magari una pianta e qualche libro. Tutto qui!
Insomma, per iniziare ricordare sempre di:
• Scegliere un target a cui rivolgersi;
• Scriversi una scaletta delle cose da dire e da fare;
• Allestire la scenografia (e dire a tutti in casa di sparire per un tot di tempo);
• Verificare l’audio…e…
…non rimane che far visionare la cosa ad un collega (se volete un parere di conforto) oppure alla vostra compagna (se ne volete uno sincero)…quindi…sbagliare e ricominciare da capo!
Buon lavoro a tutti, vostro Woody.
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